Chiese e Santuari
La Calabria divenne terra d’approdo di religiosi e asceti provenienti dal Mediterraneo. Dai primi monaci di rito greco che si ripararono nelle chiese ipogee, ai piccoli e suggestivi cenobi bizantini, fino alle maestose basiliche normanne. E poi ancora gli angioini e le cattedrali rinascimentali, i piccoli conventi degli ordini monastici nascosti tra le vette della Serre e della Sila. Una guida alle più belle e interessanti abbazie e chiese della Calabria.
Tra i maggiori edifici religiosi della Calabria per l’imponenza dell’intero complesso abadiale, la splendida Abbazia Florense svetta con il suo stile austero nel centro storico di San Giovanni in Fiore, località silana ricca di arte e di storia. Insieme all’attiguo monastero l’abbazia venne edificata tra il 1189 ed il 1198 per volontà dell’abate Gioacchino da Fiore, giunto in questi luoghi alla ricerca di una nuova fonte di spiritualità e per fondarvi il primo ordine florense. Nonostante i molti rimaneggiamenti subiti nel corso dei secoli, il complesso abadiale conserva la severa austerità dello stile romanico, ed alcuni accorgimenti stilistici che ne fanno il massimo esempio di architettura florense in Italia.


Battistero di Santa Severina del X secolo d.C. è tra le massime testimonianze del periodo bizantino della Calabria, addossato alla chiesa Cattedrale di Santa Severina, antistante il bellissimo castello normanno detto di Roberto il Guiscardo, si trova il piccolo battistero bizantino. L’archeologo Paolo Orsi per primo nel 1911 ebbe il merito di rilevarne l’importanza e la singolarità, additandolo agli studiosi dell’arte come uno dei monumenti bizantini più importanti della Calabria. Insieme al magnifico tempietto della Cattolica di Stilo, il Battistero di Santa Severina è il migliore esempio dello stile bizantino anteriore all’anno Mille rinvenibile in Calabria.
Edificata dai normanni nel XI secolo e consacrata nel 1045 dal vescovo Pasqua, e poi riconsacrata nel 1222 alla presenza dell’imperatore Federico II, la Cattedrale di Gerace è la chiesa più grande della Calabria con una superficie complessiva di oltre 1.680 mq. La Cattedrale di Gerace manifesta evidenti segni di rifacimenti e contaminazioni posteriori, che rendono comunque difficile indicare una precisa datazione del primo impianto. Si ritiene comunque che il primo impianto della Cattedrale id Gerace possa risalire al tardo periodo bizantino e dunque pre-normanno.


Eretta nel XI secolo e dedicata a Maria Santissima Achiropita, la chiesa Cattedrale di Rossano è tra i monumenti storici più importanti della Sibaritide. La chiesa subì grossi rifacimenti nel corso dei secoli XVIII e XIX che ne trasformarono in maniera radicale l’aspetto originario. Oggi la Cattedrale di Rossano si presenta con pianta a tre navate e tre absidi. La torre campanaria e la fonte battesimale risalgono al XIV secolo mentre gli altri decori si datano tra il XVII e il XVIII secolo.
La Cattedrale di Santa Severina sorge nel centro storico di Santa Severina, praticamente opposta al castello normanno di Roberto il Guiscardo. È il più importante edificio sacro della cittadina, in quanto Chiesa Metropolitana della Diocesi di Santa Severina. Unita in unico blocco al Battistero Bizantino, edificio risalente al X secolo, la Cattedrale di Santa Severina venne edificata tra il 1274 ed il 1295 per volere del vescovo Ruggero di Stafanunzia e consacrata a Santa Anastasia. Dopo varie ricostruzioni, seguite a terremoti e saccheggi, della vecchia chiesa rimane solo il portale ad arco ogivale sormontato da un timpano triangolare spezzato e fiancheggiato da tre ordini di lesene scanalate e munite di capitello dorico.


Tra le chiese più piccole ma spettacolari della Calabria, il cenobio bizantino della Cattolica di Stilo rappresenta il massimo esempio di architettura sacra bizantina in tutta la regione, tra i migliori in Italia. Il recupero del gioiello architettonico si deve a Paolo Orsi, sovrintendente per le Antichità della Calabria, che lo individuò nel 1911 e lo sottopose ad lungo restauro durato sino al 1927. Agli anni 50 del secolo scorso risale invece il rifacimento dell’attuale copertura in tegole della base del timpano, e delle cinque cupolette del piccolo cenobio bizantino, ordinato dall’allora sovrintendente Gisberto Martelli.
La costruzione dell’eremo di Santa Maria e del famoso complesso monastico della Certosa di Serra San Bruno cominciò nell’anno 1050, quando il monaco Brunone da Colonia, giunse tra i misteriosi boschi delle Serre calabresi. Brunone ottenne dal re Ruggiero il Normanno la concessione di un grande bosco di quercie e castagni dove il monaco avrebbe iniziato l’ordine dei certosini. Alla morte del monaco Brunone, il convento della Certosa passò all’ordine dei cistercensi. Solo nel 1514 il Papa Leone X richiamò i frati certosini, affidando loro il culto di San Bruno.


La piccola Chiesetta di San Marco sorge nel centro storico di Rossano, edificata intorno al X secolo, al pari della gemella Cattolica di Stilo è considerata uno dei massimi esempi di architettura religiosa bizantina in Calabria. Anche per il piccolo oratorio di San Marco la data di fondazione sembra essere anteriore all’anno Mille. La chiesa di San Marco nasce come oratorio bizantino dedicato all’ascesi comunitaria dei monaci. I monaci eremiti vivevano nelle sottostanti grotte di tufo, utilizzando il piccolo oratorio per le preghiere comunitarie, per la meditazione, per i canti corali, e soprattutto per la lettura dei testi sacri.
I murales di Diamante
Colori, fantasia e parole: i murales di Diamante sono uno spettacolo unico che stupisce coloro che si trovano a camminare per le strade della cittadina.
La Street Art di Diamante, già nota come “Città dei Murales”, conta circa 300 muri abitativi dipinti a partire dal 1981 grazie alla partecipazione – tutt’ora in corso – di numerosi artisti nazionali ed internazionali. Un taglio netto con uno stile non più contemporaneo, porte aperte per l’arte urbana e il suo carattere camaleontico. La rassegna denominata OSA – Operazione Street Art – Diamante è stata realizzata grazie all’impegno di giovani artisti “Diamantesi” con la collaborazione del comune di Diamante.


Tutto questo grazie, anche, all’”Operazione Murales” ideata dal pittore Nani Razetti che, con il benestare del sindaco di allora Evasio Pascale, nel 1981 diede il via al progetto. Nella cittadina calabrese arrivarono più di ottanta pittori, tra italiani e stranieri, che realizzarono vere e proprie opere d’arte sui muri delle case del centro storico. E il numero di queste opere è cresciuto nel tempo, dalle oltre ottanta iniziali. Tra i più noti il Murales a mosaico che si trova su una delle pareti esterne della chiesa Madre, sul quale si può ammirare la storia di questa regione.




Magna Grecia
La Magna Grecia è l’area geografica della penisola italiana meridionale che fu anticamente colonizzata dai Greci a partire dall’VIII secolo a.C. La vicenda storica della Magna Grecia, sebbene strettamente legata a quella della Sicilia greca, va da questa tenuta distinta. Sebbene l’espressione Megálē Hellàs sia attestata per la prima volta relativamente tardi, nel II secolo a.C., in un passo dello storico greco Polibio, si ritiene tuttavia che la genesi del concetto sottostante sia avvenuta nel VI secolo a.C., che segna l’apogeo della storia della Magna Grecia, in relazione ai fasti politici, economici, culturali e artistici raggiunti in quel periodo.
In Calabria i coloni greci provenienti dalla città di Calcide fondarono Reggio (Rhegion, la più antica colonia greca fondata in Italia meridionale) d’importanza fondamentale per il controllo dello stretto. Nel periodo magnogreco Reggio Calabria espresse un’enorme importanza politica, economica e culturale. I cui antichi splendori sono oggi custoditi presso il Museo Nazionale Archeologico di Reggio, museo tra i più importanti d’Europa.


Nell’VIII secolo a.C. tra le fiumare di Gerace e Portigliola i coloni greci fondarono una tra le più importanti polis della Magna Grecia che prese il nome Locri Epizefiri. Così definita probabilmente perché fondata dai locresi, abitanti di un’antica regione della Grecia, e perché esposta allo Zefiro, il vento che soffia da ponente. Locri Epizefiri fu molto viva culturalmente, qui nacque Zaleuco, il più antico legislatore greco che mise per iscritto le sue leggi. Sorsero santuari e templi con i culti di Persefone, dea della fecondità e dei raccolti, e Afrodite, dea dell’amore. Pindaro ricorda Locri come la patria delle arti e del canto. La rapida ascesa demografica di Locri spinse i locresi a creare nuove colonie in luoghi più fertili, nacque Medma, attuale Rosarno, e Hipponion, attuale Vibo Valentia.
La più importante colonia calabrese della Magna Grecia fu Kroton, l’attuale Crotone. Fondata alla fine dell’VIII secolo a.C. da coloni greci provenienti dell’Acaia e famosa nell’antichità per il valore dei suoi uomini come Milone, vincitore di numerose gare olimpiche e per la bellezza delle sue donne. In ogni modo Crotone fu strettamente legata alla figura di Pitagora, qui giunto intorno al 535 a.C. dall’isola di Samo, dove fondò la sua scuola con insegnamenti che si diffusero in tutta la Magna Grecia e in tutta la Grecia. Qui sorgeva il tempio dedicato a Hera Lacinia. Tempio tra i più frequentati della Magna Grecia. Oggi a ricordo di questo maestoso tempio rimane una delle 48 colonne in stile dorico alta oltre 8 metri.
